Pietro D’Agostino allestisce i primi luoghi dedicati all’amore per la gelatificazione, nel maggio del 2002, in un panorama d’elezione: il mare pescarese e la pineta dannunziana.
Diventa, ben presto, realtà consolidata della costa e dei centri limitrofi, grazie all’alta qualità della produzione artigianale e la massima attenzione dedicata all’intera filiera delle materie prime cui attinge. La dedizione appassionata al settore della gelatificazione determina un improvviso ampliamento della clientela, poiché D’Agostino decide di convertire l’intera produzione nel gelato nel gluten-free, divenendo in tal modo, punto di riferimento per l’intera regione Abruzzo.
Attento conoscitore e studioso dell’impiego del cacao nella produzione del gelato, consegue numerosi premi in competizioni di carattere internazionale, tra i quali un argento ai mondiali del Sigep di Rimini, nel 2007, presentando un innovativo gusto a base gianduia.
Nel 2020 la pervicacia e l’impegno di D’Agostino donano al settore della gelatificazione il gusto Mostacciolo, di ispirazione della cultura dell’entroterra montano abruzzese, e in questa occasione l’autore dichiara di essere stato rapito dalla combinazione del cioccolato fondente unito alla morbidezza della mandorla che si fonde, armonicamente, all’aroma pungente della cannella. La sapiente combinazione del nuovo gusto gli consente di qualificarsi al 6° posto nella competizione creativa riminese cui giungono circa 300 gelatieri da tutto il mondo.
Negli anni 2012 e 2014, D’Agostino consegue ulteriori riconoscimenti, tra i quali rispettivamente: un argento ai mondiali del Sigep riminese per la presentazione del gusto La pioggia nel pineto, e un’altra seconda qualificazione con il gusto Tartufo che lo annoverano tra i migliori e i più ricercati gelatieri del panorama nazionale.
Non mancano variazioni ispirate al panorama abruzzese di cui si nutre la creatività e la sapienza artigiana di Pietro D’Agostino e che ha dato vita ad esperienze organolettiche che esaltano i sapori del territorio ed evocano le radici culturali regionali come la vincitrice Pioggia nel pineto. La denominazione rimanda volutamente ai versi di Gabriele D’Annunzio, per esitare il quale la mantecazione avviene con grani di Parrozzo, dolce tipico pescarese, amato dal poeta, e pinoli selvatici, raccolti proprio nella pineta che ispirò i versi del Vate. Il gusto è variegato con le stesse materie prime e completato con odori di Aurum, liquore all’arancia a due passi da quella che oggi prende il nome di Pineta dannunziana, amata dimora tutt’oggi dei laboratori di produzione di D’Agostino.
Lo zafferano è uno degli elementi alla base di circa tre gusti di gelato dagostiniani e che attingono ai principali e ricercati prodotti dell’agricoltura abruzzese.
Oro dell’Aquila è un gusto nato dalla primissima raccolta degli stimmi e variegato con le mandorle provenienti dall’altopiano di Navelli previa caramellatura. Il rimando organolettico bucolico è esaltato dal decantare del liquore allo zafferano, che conferisce alla presentazione del gelato all’assaggiatore una intensa profumazione.
Lontano dalle direttive che impone il mutato panorama consumistico nazionale, Pietro D’Agostino continua ad operare nel settore della gelatificazione prediligendo e considerando alleati preziosi della sua personale produzione l’amore per le materie prime di cui ricerca produzioni primigenie ed immutate nella loro genuinità, in un patto di fiducia silente ma prezioso ed obbligante con la propria amata clientela.
Diventa, ben presto, realtà consolidata della costa e dei centri limitrofi, grazie all’alta qualità della produzione artigianale e la massima attenzione dedicata all’intera filiera delle materie prime cui attinge. La dedizione appassionata al settore della gelatificazione determina un improvviso ampliamento della clientela, poiché D’Agostino decide di convertire l’intera produzione nel gelato nel gluten-free, divenendo in tal modo, punto di riferimento per l’intera regione Abruzzo.
Attento conoscitore e studioso dell’impiego del cacao nella produzione del gelato, consegue numerosi premi in competizioni di carattere internazionale, tra i quali un argento ai mondiali del Sigep di Rimini, nel 2007, presentando un innovativo gusto a base gianduia.
Nel 2020 la pervicacia e l’impegno di D’Agostino donano al settore della gelatificazione il gusto Mostacciolo, di ispirazione della cultura dell’entroterra montano abruzzese, e in questa occasione l’autore dichiara di essere stato rapito dalla combinazione del cioccolato fondente unito alla morbidezza della mandorla che si fonde, armonicamente, all’aroma pungente della cannella. La sapiente combinazione del nuovo gusto gli consente di qualificarsi al 6° posto nella competizione creativa riminese cui giungono circa 300 gelatieri da tutto il mondo.
Negli anni 2012 e 2014, D’Agostino consegue ulteriori riconoscimenti, tra i quali rispettivamente: un argento ai mondiali del Sigep riminese per la presentazione del gusto La pioggia nel pineto, e un’altra seconda qualificazione con il gusto Tartufo che lo annoverano tra i migliori e i più ricercati gelatieri del panorama nazionale.
Non mancano variazioni ispirate al panorama abruzzese di cui si nutre la creatività e la sapienza artigiana di Pietro D’Agostino e che ha dato vita ad esperienze organolettiche che esaltano i sapori del territorio ed evocano le radici culturali regionali come la vincitrice Pioggia nel pineto. La denominazione rimanda volutamente ai versi di Gabriele D’Annunzio, per esitare il quale la mantecazione avviene con grani di Parrozzo, dolce tipico pescarese, amato dal poeta, e pinoli selvatici, raccolti proprio nella pineta che ispirò i versi del Vate. Il gusto è variegato con le stesse materie prime e completato con odori di Aurum, liquore all’arancia a due passi da quella che oggi prende il nome di Pineta dannunziana, amata dimora tutt’oggi dei laboratori di produzione di D’Agostino.
Lo zafferano è uno degli elementi alla base di circa tre gusti di gelato dagostiniani e che attingono ai principali e ricercati prodotti dell’agricoltura abruzzese.
Oro dell’Aquila è un gusto nato dalla primissima raccolta degli stimmi e variegato con le mandorle provenienti dall’altopiano di Navelli previa caramellatura. Il rimando organolettico bucolico è esaltato dal decantare del liquore allo zafferano, che conferisce alla presentazione del gelato all’assaggiatore una intensa profumazione.
Lontano dalle direttive che impone il mutato panorama consumistico nazionale, Pietro D’Agostino continua ad operare nel settore della gelatificazione prediligendo e considerando alleati preziosi della sua personale produzione l’amore per le materie prime di cui ricerca produzioni primigenie ed immutate nella loro genuinità, in un patto di fiducia silente ma prezioso ed obbligante con la propria amata clientela.